lunedì 10 novembre 2008

Cambiamenti faziosi

Dal primo di dicembre non sarò più una dipendente. Ho preso una decisione importante per dare una nuova svolta alla mia vita e per assecondare questo momento.

Devo muovermi sull’onda di due situazioni contingenti.

In primis un’azienda in declino che, scandalosamente, ancora oggi non sa dare risposte alle domande silenti, ma anche no, di tutti i dipendenti che da mesi ha lasciato la comunicazione nelle mani della massa e del pettegolezzo. Una società che non da speranze, che appare quale un titanic dove molti ancora si sentono comandanti che pensano sia giusto affondare con essa. Un’azienda che incentiva il distacco dei dipendenti “premiandoli”.

Quale seconda condizione il mio sogno, che ormai non è più una realizzazione lontana ma qualcosa di concreto, che occupa moltissimo i miei pensieri e le mie serate, prolungate verso le nottate. Un sogno di lavoro autonomo, quasi un azzardo con i tempi che corrono. La voglia di provarci diviene pressante con necessità considerevoli e quindi non si può più supporre una compartecipazione distante ma un impegno diretto.

Quindi cavalco l’onda finché alta, o quantomeno ancora viva, e prendo ciò che è stata la conseguenza di una trattativa (nemmeno particolarmente lunga e tediosa, tanto più di lì non si poteva andare…) per concentrarmi su CDCM Pro. Il mio futuro. Il nostro futuro, ovvero mio e del mio compagno, di mia figlia e, se lo vorranno, dei miei due figli più grandi (ora impegnati nelle loro realtà).

Sono felice di sapermi, a quarantadue anni, ancora forte e speranzosa.
Ancora in grado di credere di poter cambiare la mia vita rendendola da certa-noiosa-nebbiosa a precaria-divertente-impegnativa.
Sono sicura che andrò incontro a periodi difficili, sia a livello economico che professionale, ma nondimeno penso di potercela fare.

La nostra è un’idea vincente, brillante.
Non ci farà sicuramente diventare ricchi ma i presupposti sono solidi e di un’azienda in divenire, di condivisione, di passione e che ci darà la forza di camminare.

(...)

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